Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Prot. n . 8/06 Direzione Generale per i Beni Archeologici, Serv. I
Via San Michele 22 – 00153 Roma
Alla Soprintendente Archeologica per il Lazio
Dott.ssa Moretti
c/o Soprintendenza Etruria Meridionale
Piazza di Villa Giulia – 00196 Roma
E p.c. Prof. Paolo Sommella-
Università di Roma “La Sapienza”, Dipartimento
di Scienze Storiche, Cattedra di Topografia antica
Via Palestro 63 – 00185 Roma
Prof. Lorenzo Quilici
Universita degli Studi di Bologna, Dipartimento
di Archeologia, Cattedra di Topografia
dell’Italia Antica
P.zza S. Giovanni in Monte, 2 – 40124 Bologna
Prof. Antonio Giuliano
Via dei Prefetti, 46 – 00186 Roma.
Prof. Filippo Coarelli
Università agli Studi di Perugia, Dipartimento di
Studi Storici
Via della Armonica 3 – 06123 Perugia
Prof. Anna Pasqualini
Università di Roma Tor Vergata – Roma
Oggetto: Variante al P.R.G del Comune di Genzano di Roma, Villa degli Antonini.
In riferimento alla Vostra (Prot. 7172), Vi facciamo presente quanto segue:
Il testo della Variante pubblicato sul Bollettino Regionale (non G. R. ) del 10/9/05 è stato da noi consegnato all’Ispettrice di zona, nei locali del Museo di Nemi, insieme a quello inerente la Variante di Nemi e ai ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato contro le due Varianti presentati dalle Associazioni di Volontariato del territorio, e non dal Comune di Genzano.
Riteniamo che non sia compito di Terzi dare ai funzionari della Soprintendenza elaborati che vengono pubblicati sul B. R., inerenti materie che investono in vario modo le competenze della Soprintendenza, ma deve essere compito dell’Ente stesso, attraverso i suoi uffici e la Sua organizzazione.
D’altronde non crediamo che per avere copia di un elaborato (la zonizzazione) da un Comune occorra più di un anno !
Ci siamo offerti di consegnare noi al Vostro collaboratore sig. D’Antimi, che ci ha contattato,detti elaborati, ma ci è stato risposto che sarebbero stati reperiti presso l’Ufficio Tecnico del comune, con il quale egli era in contatto.
Il punto è che non è compito del Comune fornire copia di elaborati grafici, ma è la Soprintendenza che deve notificare al Comune un elaborato grafico (così come abbiamo sempre richiesto), in cui siano evidenziate e perimetrate le zone d’interesse archeologico, come anche previsto dalla legge Galasso e dalle relative norme di P.T.P., in cui ogni trasformazione dei luoghi deve essere subordinata a nulla osta di codesta Soprintendenza e alla effettuazione di sondaggi preventivi.
Ci sembra che si voglia perdere tempo prezioso ( la Variante è stata adottata nel ‘97) per non effettuare quello che a noi sembra un atto dovuto dall’Ente, che è preposto proprio alla salvaguardia del patrimonio archeologico, ovvero la mappatura e la delimitazione delle aree archeologiche, non soltanto per la Variante di Genzano ma, in generale, per tutti i comuni.
Vorremmo precisarVi, visto quanto da Voi scritto, che i resti della Villa degli Antonini, che insistono su una proprietà comunale, sono riferibili a parte di un grande impianto termale di una villa privata.
Noi non siamo archeologi, però nasce spontaneo il pensiero che laddove c’è un impianto termale, esiste anche un impianto residenziale. Se la villa è riferibile alla famiglia degli imperatori Antonini la sua estensione doveva essere di diversi ettari e non limitata ai 200 mq oggi visibili.
Questa Soprintendenza in vent’anni ( il Vostro intervento a salvaguardia del sito era stato richiesto agli inizi degli anni ‘80, se non erriamo, da parte dell’allora Archeoclub di Albano) non ha ancora capito dov’è situato l’impianto residenziale della Villa ?
Visto che, in altre occasioni, avete chiesto la nostra collaborazione, potremmo noi perimetrare, su un elaborato aerofotogrammetrico, le zone d’interesse archeologico, in un’ora!
Crediamo che la produzione di elaborati, dove sono evidenziati e perimetrate le zone d’interesse archeologico, siano il fondamento della tutela.
Si può tutelare anche senza che il Ministero stanzi soldi, ma avendo soltanto la volontà di farlo. Ci sembra, invece, leggendo quanto da Voi scritto, che abbiate un approccio un po’ mercantile della tutela.
Non ci stupiamo più di tanto se la Vostra lettera, come quella inerente il cimitero di Genzano, sia stata inviata per conoscenza all’Ufficio Tecnico di Genzano. Forse siamo maliziosi a pensarlo, ma l’impressione è che vogliate far sapere che chi insiste sulla salvaguardia dei siti archeologici non siete Voi, ma la nostra associazione .
Vogliamo informarVi che sia l’Ufficio Tecnico, che il Consiglio Comunale, che la cittadinanza tutta è, sempre, tramite la stampa locale, al corrente delle nostre iniziative
Vi rammentiamo che la nostra associazione è sempre stata disponibile a collaborare, sia con codesta Soprintendenza, che con tutti quei soggetti che operano o hanno operato sul nostro territorio, i quali hanno sempre stimato la nostra disponibilità e ospitalità e apprezzato allo stesso tempo la nostra ferma determinazione a salvaguardare il nostro patrimonio culturale.