Alla REGIONE LAZIO
Direzione Regionale Ambiente
Via R. Raimondi Garibaldi n°7
00145 ROMA
Oggetto: Variante al P.R.G. di Genzano di Roma
Non ci è ancora pervenuta da parte di codesto Assessorato, una risposta alla nostra missiva, inviata sia all’Ente Parco dei Castelli Romani che all’Agenzia Regionale Parchi e da quest’ultima trasmessavi per competenza ( A.R.P. prot. 21 del 4/1/2005 ), con data 1/12/2004.
Il problema da noi evidenziato, come ben specificato in una nostra precedente, inviata sia all’Ente Parco C.R. che all’Assessorato all’Urbanistica regionale, è relativo alla redazione della Variante al P.R.G. , in quanto il Comune di Genzano non ha tenuto conto della legislazione vigente al momento dell’adozione e dell’approvazione dello strumento urbanistico; nello specifico, non ha tenuto conto dell’esistenza del Parco dei Castelli Romani, che interessa gran parte del territorio comunale oggetto della Variante.
Evidenziavamo, in queste nostre missive, come Il Dipartimento Territorio, dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio, nelle sua istruttoria di esame del contenuto della Variante, quindi della sua legittimità e corrispondenza alle leggi vigenti, non fa menzione del fatto che il territorio di Genzano è in parte inserito nel Parco dei Castelli Romani , una grave omissione perpetrata dagli uffici regionali, che di fatto illegittima anche tutta l ‘istruttoria del Dipartimento Territorio Area 2B.5 Urbanistica e Beni Ambientali Centro, trasmessa al Comune di Genzano nel Giugno 2004.
Trattasi di una illegittimità ribadita nella seduta del 15/1/2005 del Consiglio Comunale, ove lo stesso è stato chiamato ad esaminare le deduzioni regionali sulla Variante, da alcuni Gruppi Consiliari di Genzano.
Nel Consiglio Comunale, ancora una volta, grazie anche al comportamento omertoso dei suscritti Uffici regionali, la Giunta non ha fatto menzione del problema che l’esistenza del Parco condiziona le scelte urbanistiche, sia a livello legislativo, che attuativo e ogni variazione degli strumenti urbanistici vigenti è condizionata dalle misure di salvaguardia, previste per i territori ricadenti in aree protette regionali, dalla normativa regionale. Il C.C. ha sottoposto di nuovo a votazione un atto chiaramente illeggitimo.
Il Comune di Genzano ha adottato la Variante al P.R.G. in data 11/11/97, quando ancora permanevano i vincoli d’immodificabilità dei luoghi a norma dell’art. 1 quinques della legge 431/85, e quando erano in atto le misure di salvaguardia in attesa dell’approvazione definitiva del Piano d’Assetto del Parco dei Castelli Romani adottato in data 22/6/95 (L. 399/91; L. 431/85; L. 1902/1952; L.R. 29/97; ecc. ) che ha valenza di piano urbanistico e paesistico per il territorio dei comuni ricadenti nel perimetro del Parco.
Certo non dobbiamo essere noi ad elencare, citare leggi e regolamenti all’Ente che le emana.
Paradossalmente, e questo rafforza le nostre convinzioni, il Comune richiede ai cittadini il nulla osta dell’Ente Parco per la semplice vetrina di un negozio. Da ciò ne consegue che non siamo di fronte a una semplice dimenticanza, ma a un’ omissione voluta, in quanto ci si è resi conto, sia da parte del Comune, sia da parte dell’Assessorato all’Urbanistica, sia dall’Ente Parco, che dall’A.R.P, che tutta la procedura istruita per redigere ed approvare la Variante dal Comune di Genzano è costituita da una serie di atti chiaramente illegittimi, approvati con la speranza che poi, con il passare tempo, cambiasse la legislazione, cosicchè gli atti possano avere una tacita legittimità postuma.
Di certo non si può approvare e pianificare uno strumento urbanistico attuativo in previsione di supposti cambiamenti di leggi e pianificazioni territoriali, che appartengono alla podestà di altri enti, quando, invece, un atto deve essere esaminato dagli Enti preposti, valutando la sua conformità alla legislazione vigente, al momento della sua redazione e adozione.
Chiediamo a questa Direzione Regionale, viste le leggi regionali 29/97, 24/98; ecc. di annullare la Variante al P.R.G. di Genzano e di aprire un ‘inchiesta su quegli Enti e funzionari, che a parer nostro, non hanno fatto rispettare le leggi regionali in oggetto.
Prot. n. 11/08