Le nostre iniziative

All’Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio

On. E. Montino
Via del Giorgione 129 – 00147 Roma

Oggetto: Modifica al Piano Territoriale Paesistico Regionale; Richiesta procedura in base all’Art. 31 Ter della L.R. 24/98 (Parchi Archeologici Culturali), Ambiti prioritari per progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, gestione e valorizzazione del paesaggio regionale Art 143 D.lvo 42/2004

Vi riproponiamo la nostra proposta già inviata sia ai Vostri assessorati, che ai comuni interessati, di modifica della zonizzazione paesistica della zona del bacino del Lago di Nemi e del Monte Cavo,

Visto l’Art. 31 ter della Legge Regionale 24/98, il quale al primo comma recita: “La Regione…può individuare all’interno delle aree sottoposte a vincolo paesistico e in particolare quelle d’interesse archeologico, zone da destinare nella loro globalità alla fruizione collettiva come parchi archeologici culturali..”;
Visto che il comma tre del suscritto art. recita: “ I Parchi archeologici e culturali sono istituiti mediante apposite convenzioni tra Regione ed Amministrazioni pubbliche interessate, ivi comprese le Soprintendenze competenti ed eventuali associazioni ed organizzazioni culturali naturalistiche”;
Visto il D.L.vo 22 gennaio 2004, n° 42 che all’art 101, comma 2, lettera e recita “ si intende per: “Parco archeologico” un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all’aperto;
Vista la valenza archeologica, culturale, paesistica e naturalistica del bacino del Lago di Nemi e del Monte Cavo;

RICHIEDIAMO

Che l’area delimitata nelle cartine allegate venga individuata come Parco Archeologico e Culturale, così come previsto dall’Art. 31 Ter della Legge Regionale 24/98

Il territorio da tutelare è territorialmente compreso tra i comuni di Ariccia, Genzano, Nemi e Rocca di Papa ed è parte integrante del Parco dei Castelli Romani

L’Area è sottoposta a specifici Decreti Ministeriali di Tutela, sia ambientale che archeologica sin dagli inizi del ‘900, i quali hanno utilizzato l’evoluzione legislativa in materia di tutela dello Stato Italiano.
Attualmente nell’area insistono i seguenti vincoli:

D. M 12.01.1954 “Zona della conca del Lago di Nemi” su G.U n. 22 del 28 .01.1954

D. M. 22. 05. 1985 “Integrazione D. M. del 1954” (estensione del vincolo fino alla ferrovia Roma-Velletri) su G.U. n° 176 del 27. 07.1985.

D.M. 14.02.1959 “Comprensorio Artemisio” su G.U. n 53 del 03.03.1959;

D. M. 26.09.1970 “Estensione Comprensorio Artemisio” su G. U. 292 del 18.11.1970;

D. M. 22.05.1985 “Integrazione Comprensorio Artemisio” su G. U. n. 176 del 27.07.1985.

Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio Ambito Territoriale N° 9, redatto ai sensi della legge 431/85 riferito alla L.R. N° 24. 07.1998 ; classificazione : AR 8; NE 8; NE 13; Ne 21; RP 8; Art. 37 zone A1-A2.

L.R. 30/72

R. D. 3267/1923 idrologico-forestale;

Art. 1 della Ex legge 431/85, ( L. 490/99).

Genzano: D. M. 5.03.1913, La Villa Sforza Cesarini

Nemi: castello col giardino e parco annesso compresa la zona detta “Le Piagge” D. M. 10.6.1916 e 26.5.1916

D. M. 24.5.1957, Il Santuario di Diana Nemorense, Via Virbia ,Teatro

Rocca di Papa: D. M. 12.4.1913, i fabbricati esistenti nella cima del Monte Cavo ed i terreni adiacenti;

Parco Regionale dei Castelli Romani, tutto il territorio è nella perimetrazione del Parco sin dal 1984, L. R. 29/97

Molteplici sono le presenze archeologiche presenti nell’area. Basti ricordare il Santuario di Jupiter Latialis sulla vetta del Monte Cavo ( Mons Albanus), il Santuario di Diana Nemorense sulle sponde del Lago di Nemi, le numerose Ville Romane tra cui la cosiddetta Villa di Cesare, acquedotti, cisterne, la Via Sacra, la via Virbia, l’Emissario del Lago di Nemi, le testimonianze medievali, rinascimentali e barocche come i centri storici di Genzano, Nemi , i palazzi Sforza Cesarini e Ruspoli .
Anche l’aspetto naturalistico della zona è di notevole importanza: sia le pendici del Lago, che Monte Cavo, sono ricoperti da boschi e numerose sono le sorgenti, che attualmente alimentano gli acquedotti cittadini. Il lago stesso è un patrimonio naturale di grande rilevanza. Peraltro nel bacino del Lago sorge un importante struttura culturale come il Museo Nazionale delle Navi Romane, dove confluiscono i reperti archeologici di tutti i Castelli Romani

Parere del Ministero dei Beni e le Attività Culturali_Soprintendenza Archeologica per il Lazio al P.R.G. di Nemi (Prot. 5115 del 5/4/2002).:
“Il territorio di Nemi, pur ricoprendo un’area limitata, racchiude un patrimonio storico, ambientale e archeologico di inestimabile valore. Tale peculiarità, che non è comune a nessuna delle aree della Campagna Romana, costituisce un unicum, i cui aspetti ambientali, paesistici, architettonici, storici e archeologici sono fortemente connessi tra loro come si evince anche dalle accurate relazioni botanica, ambientale e storico-archeologica…… sono indicate le aree per le quali si propone vincolo archeologico e monumentale che nelle osservazioni al P.T.P. N 9, inviato di recente alla Regione Lazio, la Sovrintendenza ha ampliato all’intero bacino circumlacustre, per una distanza media di 100-200 metri dalle rive, essendo queste interessate da presenze archeologiche pressoché continue (banchine, strutture romane, insediamenti preistorici,……si ritengono indispensabili norme prescrittive più incisive per la tutela del patrimonio storico e archeologico del territorio comunale, al fine di preservare in maniera adeguata un complesso unitario di inestimabile valore storico, ambientale e archeologico che ci è giunto pressoché inalterato fino ad ora.”

Superfluo è sottolineare la valenza culturale dell’area. Notissimo è l’aspetto culturale-religioso che il Mons Albanus con il suo santuario di Giove Laziale ha rappresentato per la civiltà latina e, successivamente, per quella romana. Tale valenza è stata assunta poi anche dal Santuario di Diana Aricina, che, oltretutto, con lo studio dei suoi riti è stato, nell’Ottocento, all’origine della nascente scienza antropologica, grazie agli studi di J. G. Frazer (Il Ramo d’Oro) . Il recupero e le indagini sui relitti delle navi di Nemi, note in tutto il mondo, negli anni ’30, hanno dato un importante contributo alla conoscenza delle tecniche costruttive navali romane.
Bisogna ricordare, inoltre, come il paesaggio lacustre e boschivo, ricco di miti e leggende, della zona sia stato descritto dai viaggiatori del Gran Tour, per i quali la visita al Lago di Nemi rappresentava una tappa obbligata del loro soggiorno a Roma. Oltre i noti siti archeologici la perimetrazione include i centri storici di Genzano e Nemi, e strutture architettoniche culturali di varie epoche come il Convento di Palazzola, l’Eremo di San Michele Arcangelo.
Siamo a disposizione degli Enti in indirizzo per una più esauriente e dettagliata documentazione sui siti archeologico-culturali e naturalistici della zona in oggetto

Per contatti: spe.dianae@libero.it
In allegato: mappatura delle presenze archeologiche sul territorio per cui si richiede la delimitazione di Parco Archeologico-Culturale e la sua provvisoria delimitazione e l’odierna classificazione di P.T.P. Tavola B 30 Foglio 388 (stralcio); Tavola C 30 Foglio 388, Pareri delle Soprintendenze
Genzano, 13/5/2008